La sinestesia, un fenomeno strano ma non rarissimo Umberto Nizzoli Crescere per diventare lettori del mondo, di quel che accade e di quel che c’è. Ci sono forme e modi di essere strani, inusuali, ma non per questo meno umani. Alcuni hanno probabilmente già sentito parlare di sinestesia, o almeno delle sue forme più comuni come è il caso delle persone che vedono i colori quando sentono la musica. Ma la sinestesia è molto più varia di quanto le persone possano immaginare. Parole che sanno di caramelle all'arancia o di cioccolato. Musica che proietta colori brillanti e scintillanti. Numeri che accompagnano personalità e storie di vita piena. Queste sono tutte forme di sinestesia, la condizione neurologica in cui sensi come il gusto, il tatto, l'olfatto e la vista si collegano o addirittura si fondono. I resoconti storici delle persone con sinestesia risalgono a centinaia di anni fa. Ma è solo negli ultimi decenni che gli scienziati sono stati in grado di utilizzare l'imaging cerebrale
Covid-19, stress e resilienza
Umberto Nizzoli
L'epidemia mondiale della malattia da COVID-19 per molte persone è fonte di stress e avversità inaspettati. La ripresa sembra energica, ma è bene imparare dall’esperienza senza fuggire via dal disastro che abbiamo subito. Capisco che la voglia di dimenticare è tanta, che il peso della pandemia è grande, ma bisogna crescere e non dimenticare. Mai.
Oggigiorno se ne parla molto, alcuni addirittura dicono di essere stufi di sentire la parola resilienza. In realtà la resilienza ci aiuta a superare le difficoltà. Ne abbiamo bisogno tutti e sempre.
La resilienza non è qualcosa con cui siamo nati: a partire dal nostro corredo genetico unico e individuale si è costruita nel tempo a seguito delle esperienze che abbiamo avuto interagendo prima con la mamma e poi con gli altri soggetti che abbiamo incontrato nella crescita. Possono essere stati incontri piacevoli o spiacevoli. Ecco perché tutti noi rispondiamo allo stress e alle avversità in modo diverso; è così anche con la pandemia di COVID-19.
Nizzoli Umberto, Valutazione ed efficacia dei trattamenti dei disturbi del comportamento alimentare, Piccin, Padova, 2004. Euro 15,00
Il testo tratta il tema spinoso, attuale e necessario della valutazione e dell’efficacia dei trattamenti nei disturbi del comportamento alimentare.
È un tema spinoso, perché la parola “valutazione” talvolta fa alzare muri difensivi in chi dirige e in chi opera. Chi ha il potere e la responsabilità vuole tenerli, e le valutazioni (di un’unità operativa, di un servizio, del sistema dei servizi) hanno sempre il sapore del cambiamento: ci vuole fiducia per credere che sarà un cambiamento migliorativo, o se non altro fertile e proficuo almeno in alcuni dei suoi aspetti; inoltre, interrogarsi sul funzionamento del proprio servizio, sui risultati prodotti, sull’efficacia del lavoro clinico svolto presuppone apertura e disponibilità alla critica e all’innovazione. La diffidenza, a questo punto, può essere altrettanto elevata nell’operatore, che talora vive la valutazione (del servizio, ma soprattutto dei metodi di intervento, dei piani di trattamento, degli esiti delle cure ai suoi pazienti) come un’intrusione nella quotidianità di un lavoro clinico magari consolidato da lunga e appassionata esperienza; valutazione significa compilazione di moduli, somministrazione di strumenti psicometrici ai pazienti, ma ancor più accettare l’idea, spesso indigesta per un clinico, che la complessità, la creatività e lo stile personale dei suoi interventi psicoterapeutici siano passibili non tanto di giudizio e di revisione, perché questo avviene (e deve avvenire!) nel confronto con i colleghi, nelle supervisioni e nella formazione, quanto di una misurazione. La valutazione va di pari passo, e presuppone, programmazione e misurazione: il lavoro clinico e l’organizzazione / funzionamento del servizio saranno tradotti in dati, percentuali, rispondenza o non rispondenza a degli indicatori, analisi dei dati, che saranno utilizzati per programmare il futuro, decidere circa l’allocazione delle risorse, rimodulare le prestazioni, gli interventi, l’organizzazione del servizio e le relazioni con gli altri servizi ed agenzie.
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Di “Disturbi dell’Alimentazione e Abuso di sostanze”, a cura di Umberto Nizzoli, si può ben dire che si tratta di un libro agile e nello stesso tempo molto denso; in 192 pagine si trattano tutti gli aspetti delle relazioni reciproche tra i disturbi dell’alimentazione (Anoressia, Bulimia e Binge Eating, quel devastante comportamento di assunzione smodata ed incontrollata di cibo), i disturbi di personalità e l’uso di sostanze stupefacenti legali e illegali (alcol, cocaina, amfetamine in primis).
Pochi temi sono più discussi e trattati di quello della “doppia diagnosi”. Di solito però essa è vista a partire dai problemi che incontrano i Sert e le Comunità Terapeutiche nell’assistere le persone con disturbi mentali concomitanti. In “Disturbi dell’Alimentazione e Abuso di sostanze” si affronta la “doppia diagnosi” da un’angolatura più innovativa: i disturbi dell’alimentazione.
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intervento tenuto il 23 ottobre 2007 alle Magistrali “M.di Canossa” di Reggio Emilia dal Professor Umberto Nizzoli (tratto direttamente dalla registrazione della conferenza)
I termini del problema
Auspico che questa sera si possa fare una riflessione, una camminata, un pic-colo percorso di salute, di comprensione e di avvicinamento al dolore ed alla soffe-renza che colpiscono molte ragazze ed anche qualche ragazzo. Perché ci porti poi ad avere maggiore sicurezza interna cioè maggiore possibilità di decodificare e in qualche modo quindi comprendere e accogliere che cosa succede nella mente e nel comportamento di un numero purtroppo rilevante di giovani che vivono nelle nostre scuole. Giovani, ma non solo. Anche chi non è più tanto giovane può essere interes-sato perché i problemi di cui ci occupiamo insorgono più frequentemente nell’adolescenza e nella prima giovinezza, ma in alcuni casi hanno anche degli esor-di più tardivi, emergono anche in gioventù centrale, verso i 30-32 anni.
Leggi tutto: Convegno Lasciarsi Morire Di Fame Ingozzandosi Di Niente
- Manuale Per Operatori, Insegnanti, Genitori – DCA: disturbi del comportamento alimentare
- Linee-Guida Nice 2004 E Apa Relazione Sul Tema Dei Fattori Di Rischio E Di Protezione Per L’insorgenza Di Un Problema Alimentare
- Intervista – Il Malessere Dietro la Corsa al Cibo
- La Cura dei disturbi alimentari. Il lavoro di Equipe Multidisciplinare