leggendo la cronaca delle violenze di studenti a scuola mi interrogo..
Una delle caratteristiche più evidenti del mondo in cui viviamo sembra essere la violenza.
Si ha violenza quando si scatena l’aggressività contro qualcosa o qualcuno. L’aggressività diffusa è il risultato della competitività permanente: oggi le persone hanno un accumulo di tensioni che possono diventare distruttive per se stessi e per gli altri. Ci sono meno regole e più opportunità, ogni cosa lascia intendere che l’individuo possa sempre primeggiare non importa con quale mezzo, eventualmente anche tramite la violenza. Il diffondersi delle relazioni aggressive è coerente con quanto detto finora a proposito dell’evoluzione del modello di società in cui viviamo, ma ancora una volta si impone una lettura multipla del fenomeno. In positivo, più gente oggi ha il senso dei propri diritti e della propria autoaffermazione; in negativo, c’è un sacco di violenza, sopraffazione, bullismo.
Quando vedo iniziative di salute pubblica di questo profilo rimango affascinato. Vorrei che anche nel nostro paese ci fosse un’autorità che si spendesse in modo altrettanto competente per l’educazione alla salute ed il miglioramento delle condizioni di benessere della popolazione. Infatti la salute non è solo una condizione personale legata a fattori più o meno fortuiti; è anche una costruzione sociale, un prodotto sociale. Chi governa dovrebbe preoccuparsi di “produrre” salute per i propri cittadini. Ciò succede solo raramente; ma lasciamo perdere, sarà un discorso per una prossima volta.
Ancora una volta le cronache di questi giorni si riempiono delle gesta di bulli che per di più agiscono in gruppo. La scuola è spesso teatro delle loro bravate: minacciano e picchiano compagni colpevoli di attraversare la loro strada o anche insegnanti che si oppongono alle loro incursioni.
Per evitare di limitarsi a dare addosso la croce a queste sgangherate persone che sono i bulli ed inquadrare meglio il fenomeno bisogna ricordare che una delle caratteristiche più evidenti del mondo in cui viviamo è la violenza. Violenza nel modo di parlare e di rapportarsi agli altri, violenza che si riversa sulle cose e sulle persone, nei luoghi di incontro e nelle famiglie. Per questo è giusto lottare contro ogni forma di violenza ed insegnare il rispetto. Respect, dice una, speriamo, seguita iniziativa negli stadi. Ma c’è da temere che essa abbia effetti limitati.
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