Anoressia nervosa, una storia di guarigione
Nella ricorrenza dei 75 anni dalla istituzione del NIMH vengono presentate storie di malattia con lo scopo di informare, educare e istruire il pubblico questa la storia di Kristina S.
E’ straordinario come per fare educazione e formazione ci si stia “piegando” sul racconto delle storie mentre i risultati statistici coi loro grandi numeri tendono a scemare di valore. Frutto della scoperta progressiva
Anoressia nervosa, una storia di guarigione (dal NIMH, commentata)
Nella ricorrenza dei 75 anni dalla istituzione del NIMH vengono presentate storie di malattia con lo scopo di informare, educare e istruire il pubblico questa la storia di Kristina S.
E’ straordinario come per fare educazione e formazione ci si stia “piegando” sul racconto delle storie mentre i risultati statistici
i maschi con disturbi alimentari restrittivi o con anoressia sono un target specifico che merita una attenzione dedicata.la anoressia è anche un problema maschile ed ha suoi aspetti peculiari
Con l’approssimarsi dell’estate scorsa i siti web pro-anoressia sono tornati a far notizia per l’interesse di una (in realtà ennesima) proposta di legge.
Leggo da tempo diverse notizie in proposito e dopo che si sono espressi un po’ tutti, desidero esporre la mia opinione, sicuro che sarà una valutazione inutile e fin troppo sintetizzata.
Perché farlo quindi? Per varie ragioni e perché in Italia, con il prof. Umberto Nizzoli, vanto il primato della scoperta del fenomeno pro-ana e una certa esperienza data dal lungo tempo dedicato al suo studio – pubblicai i primi dati già nel 2004, tramite PERSONALITA’/DIPENDENZE della Mucchi Editore.
Premessa. Scrivo al femminile perché la storia ha finora visto principalmente delle anoressiche femmine. Ma le cose stanno cambiando ed i maschi sono sempre di più. Quindi un’avvertenza: si legga il femminile di questi articoli contemporaneamente al maschile ed al femminile.
L’anoressia e’ un crocevia di tensioni e di contraddizioni. Ed è densa di mistero. Sembra una sfida in cui la persona vince, anzi domina. Domina il corpo, le sue pulsioni, i bisogni più comuni e profondi.
Sentire, e soffrire, duramente la fame offre il destro per sentirsi più potenti. Dominare la fame da’ la vertigine del supremo potere, nulla può essermi imposto se neppure la fame più dolorosa mi piega. Ci si sente esaltati da questa lotta: più la fame cresce e morde e più ci si sente forti.