Bere o non bere
Piccola guida per sapere come comportarsi col bere
breve “pocket” per aiutare a capire se, quanto e quando bere alcol.
Nella nostra cultura sociale il consumo di alcol è ultramillenario. Personalmente ne ho bevuto la prima volta da bambino in sagrestia dove mio zio giocava a “busche” col prete, fu lui a darmene un goccio. Infatti oltre alla tavola, anche le feste e le occasioni speciali di solito coinvolgono giochi, musica e bevande alcoliche. Sono momenti di festa e divertimento e l’alcol le suggella. A volte si esagera.
Oggi i limiti imposti dalla legge suscitano comportamenti più contenuti.
La letteratura si sta concentrando sui problemi alcol-correlati stante gli effetti scatenanti di situazioni violente che il consumo di alcol favorisce; i dati epidemiologici lo confermano. Ma da qualche tempo è in larga diffusione il consumo di cocaina, voluttuario o di abuso. La cocaina si combina anche essa con le situazioni in cui si scatena la violenza. I minori che vivono con genitori che hanno problemi di dipendenza da alcol e che allo stesso tempo mettono in atto violenze ed abusi in famiglia sono soggetti ad un rischio di danno evolutivo molto più elevato degli altri minori. La coesistenza di entrambi i problemi in almeno uno dei genitori (sia dipendenza da alcol che la perpetrazione di violenza) è associata ad effetti negativi più elevati. Gli effetti dovuti alla coesistenza delle due diverse problematiche spesso, oltre ad essere accresciuti, sono anche fra loro reciprocamente combinati. Grazie ad alcune ricerche svolte soprattutto nel contesto inglese si sa che il numero di bambini che vivono con almeno un genitore con problemi di alcolismo è stimato in UK tra 800.000 e 2.5 milioni. In Italia EUROCARE & COFACE, 1998 stima tra i 602.000 e 1.032.000 i casi di figli di alcolisti. Se ad essi si aggiungono i figli dei tossicodipendenti si arriva a 750.000 – 1.200.000.
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C’è ancora qualcuno che si meraviglia dell’enfasi con cui vengono presentate le ordinanze emanate da qualche sindaco per vietare la vendita di alcolici ai minori di 16 anni? Chi lo facesse provi a ricordare le medesime esagerazioni quando furono presentate ricette giuridiche miracolistiche nel contrastare l’uso di droghe. Si accorgerà che il clamore durava lo spazio di una estate e serviva più a fare parlare di sé che a risolvere davvero i problemi. Le ricette giuridiche si rivelano spesso soluzioni fantomatiche: più o meno delle boutade fatte da illusionisti. L’eccezione che conferma la regola consiste nel decreto anti-fumo del ministro Sirchia, anche lui milanese, che però non ha impedito ai fumatori di fumare ma di farlo in un luogo pubblico dove potevano infastidire non-fumatori sempre più irritati perché consapevoli dei rischi del fumo passivo cui erano esposti.