All'inizio era il vuoto.
Un vuoto quantico che conteneva il tutto. Immobile, brulicava di energia fluente. Con oscillazioni casuali fatta di scontri simmetrici e reciproci, annichilenti. Particelle e antiparticelle (Tonelli, 2017). Un vuoto tremolante, perfetto in sé, ma tremolante. Matrice primigenia di tutte le storie possibili.
Una piccola imperfezione interrompe questo equilibrio. Una minima fluttuazione forse in presenza di una elusiva particella cugina del bosone di Higgs, l’inflatone, e la simmetria si spezzò. Tredici miliardi e ottocentocinquanta milioni di anni fa.
il libro di Telmo Pievani, Imperfezione, una storia naturale edito da Raffaello Cortina nel 2019, segue la lezione di Darwin.
La rottura della simmetria, il clinamen di Lucrezio dà vita all'evoluzione
. La storia dell'universo, una lunga sequenza di asimmetrie
Scienza cause senza fini, l'evoluzione avviene per progressive mutazioni che favoriscono l'adattamento.
Andiamo avanti senza un progetto o un fine. Per caso. La contingenza è sempre stata alta. Nella imperfetta e quindi sempre oscillante scena cosmica abitiamo un piccolo quartiere periferico. Siamo a 27mila anni luce dal centro della nostra galassia, la Via Lattea posti su un braccio periferico, lo sperone di Orione.Nella Via Lattea ci sono almeno 100 miliardi di stelle, di soli. La Via Lattea fa parte assieme ad altre 50 galassie del Gruppo Locale; un gruppo tra i 100 che compongono l’ammasso della Vergine. Poi ci sono altri ammassi. Tra essi avvengono collsioni ciclopiche. Nel frattempo l’universo accelera e si allarga, si moltiplica la complessità di cui noi, Terra siamo un infinitesimo. Cataclismi e collisioni sono naturali e comuni nel funzionamento dell’universo.
Fu così anche per la Terra che si era costituita da una crosta con l'atmosfera meno di 4600 milioni di anni fa. Un posto inferrale. Invece 90 milioni di anni dopo successe l'imponderabile. Il pianetino Tehia troppo vicino alla Terra, entrò in rotta di collisione, si schiantò obliquamente contro il nostro pianeta devastandolo, strappandogli l'atmosfera. Una parte si fuse con la terra, un'altra si disperse nello spazio e un’altra ancora diventò la Luna. Si riformò un'atmosfera. Che con un complesso processo tettonico ebbe l’effetto di stabilizzare il clima e dare vita alla….vita.
Fenomeni imprevedibili strutture di simmetrie danno luogo a processi di mutazione che fanno avanzare la storia.
Il libro segue l'evoluzione della vita sulla terra. Nelle sue diverse forme. E mantiene il fuoco sulle distruzioni che ha portato l'homo sapiens. Non c’è spazio per un progetto, per un fine, per Dio. Non c’è modo di credere a un prima che pensa, progetta, agisce. C’è sempre solo un dopo in cui si vedono gli effetti.
Rimane solo il brivido esistenziale di correre nel nulla.
Le mutazioni provocano grandi estensioni. Tra le quali la estinzione del 99% delle specie opparse sulla terra dalla sua origine. La biodiversità che conosciamo oggi è il residuo e la trasformazione in nuove speci. Così come tutta la serie di specie di ominini Se ne conoscono ormai più di una ventina, ma sono state assorbite o di norma sparite.
Molte convinzioni tipo, la crescita del cervello del genere Homo segue un trend, sono fallaci.
Pievani si diverte a sottolineare i cambiamenti di paradigma e di lettura che la scienza ha dato . Mutano come ideologie, sono ideologie.
Sempre a proposito del cervello è emerso sempre più chiaramente che il punto non è la sua quantità ma la sua capacità di adattamento. Pensate che il cervello di Einstein pesava meno della media dei cervelli degli esseri umani, eppure era più intelligente e di parecchio.
Cosa lo rende migliore? Competenza, attenzione, fortuna.
Non c'è niente di più impreciso raffazzonato ridondante equivocabile del linguaggio umano, Luigi Luca Cavalli Sforza, 2010. Eppure è il linguaggio che ci spiega il mondo, noi, gli altri, l’universo, in cui siamo.
Il processo evolutivo assomiglia molto al bricolage, diceva Jacob, premio Nobel 1978
Le coordinazione classica dello sviluppo culturale permette di estendere adattattivamente alcune aree cerebrali a scapito di altre nel corso della crescita. Il che offre grandi vantaggi.
Dunque il cervello di chi legge è di chi invece non lo ha mai imparato, sono culturalmente ma anche biologicamente diversi.
Utilizzare certe tecnologie e non altre scolpisce diversamente il funzionamento del cortecce cerebrale; ne consegue che biologia e cultura si influenzano l’un l'altra.
Due tra i più complessi e creativi sistemi inventati dall'evoluzione sono il genoma e il cervello. Entrambi sono reticolari. Ridotti palesemente imperfetti, inutilmente complicati figli di rabberci e aggiustamenti, accrocchi e compromissioni.
Come scriveva Rita Levi Montalcini, il nostro cervello è il risultato di un processo disarmonico che ha creato infiniti complessi psichici e aberrazioni comportamentali, 1987.
Se anziché vedere le cose a risalire dagli effetti immaginando una trattoria che glia determinati che potrebbe essere sottesa da un progetto, si assume una prospettiva radicalmente diversa, che è quella prima della crescita, dalle condizioni che terranno quegli effetti, ci accorgeremmo che le possibilità e quindi la probabilità di una soluzione anzichè di un'altra sono, erano, elevatissime e che la loro effettuazione è frutto del caso. Non esiste perciò alcun disegno finalistico. Nè apriori né aposteriore ma è semplicemente quello che l'evoluzione mette in opera.
Come spiega Khaneman il nostro cervello? Funziona, ha suoi pensieri e assume la sua decisione secondo 2 sistemi distinti per quanto interconnessi e quindi intrecciati e reciprocamente influenzanti.
Un sistema è rapido, mentre l'altro è più programmatico. Uno quindi è più emozionale e l'altro più razionale. Il reciproco rapporto fatto da interferenze tra intuizione e riflessioni sono quanto di più imperfetto ci possa essere.
La evoluzione è avvenuta basandosi sull'imperfezione.
Dove c'è perfezione non c'è storia. Dove c'è perfezione è già successo tutto. È necessaria l'imperfezione per provocare il cambiamento.
Straordinaria la possibilità di interpretare l’anoressia nervosa restrittiva che insorge in epoca puberale come il tentativo, delirante, di bloccare lo sviluppo, opponendosi alla crescita, alla maturità, all’individuazione e, finalisticamente, alla morte.
Ed ecco allora ricapitolando le 6 leggi dell'imperfezione.
1, la legge della contingenza. Il caso nelle vesti di mutazioni, derive genetiche, estinzioni di massa, cambiamenti ecologici su larga scala cambia imprevedibilmente le regole del gioco evolutivo con il risultato che un tratto prima ottimale modellato dalla selezione naturale, si tramuta in una imperfezione pericolosa
2, la legge del compromesso l'imperfezione spesso in natura nasce dalle esigenze di trovare compromessi tra interessi diversi e spinte selettive antagoniste.
3, la legge dei vincoli. La selezione naturale non è un agente che perfeziona e ottimizza gli organismi in ognuno; non può farlo perché lavora in contesti cangianti ma soprattutto è condizionata dai vincoli storici, fisici, strutturali e di sviluppo.
4, la legge del riuso; il riutilizzo di strutture di già esistenti rende molto frequenti in natura la presenza di strutture subottimali riciclate. Cioè imperfette.
5, la legge della cipolla: l’eccedenza, se tollerabile, è fonte di cambiament6o. Infatti l’evoluzione è la trasformazione del possibile.
6, la legge del Regina Rossa: quando l'ambiente corre più veloce di noi ci ritroviamo evolutivamente sfasati. E dunque sempre un po' inadatti e imperfetti.
L'imperfezione, una sorgente di evolvibilità, cioè di capacità di evolvere.
Il libro è un inno all'imperfezione, al bisogno del cambiamento.
(citazione www.umbertonizzoli.it )