Telmo Pievani, Tutti i mondi possibili; una avventura nella grande biblioteca della evoluzione, Raffaello Cortine editore, 2024
Il possibile è più grande del reale.
Lo spazio genetico è ancora in gran parte da esplorare, da attualizzare. Ciò significa che finora l'evoluzione ha realizzato solo una piccola parte del possibile.
Borges ha chiarito che un disordine ripetuto diventa un ordine.
Cercheremmo zone provvisorie di ordine e di coerenza nel caos tragico della esistenza. Dopo facciamo tanto con la scienza quanto con la letteratura.
Credo che il mondo esista indipendentemente dall'uomo, diceva Calvino in una intervista del 1967. Il mondo esisteva prima dell'uomo e esisterà dopo. L’uomo è solo una occasione che il mondo ha per organizzare alcune informazioni su sè stesso.
Multiverso. Nasce come infinitesimo brufolo nelle levigatezza del nulla. Il poco è imperfetto, traballante impuro e tuttavia, creativo. Calvino
Come soleva dire il premio Nobel Medawar Peter (premio Nobel 1960 per la medicina, grande immunologo): ogni ricerca scientifica comincia con l'invenzione di un mondo possibile, o di un suo frammento cioè con un'operazione creativa da sottoporre al vaglio della esperienza. Quindi l'immaginazione scrive Calvino nella 4ª delle sue Lezioni americane, è un repertorio del potenziale, dell'ipotetico. Su cui puoi occorrerà operare le verifiche per concretizzarne la validità.
Il possibile è più vasto del reale. Il metodo combinatorio crea un universo chilone infinito, e dunque a suo modo conchiuso ma dentro il quale sia pro un numero iperastronomico di tragitti alternativi.
Soprattutto l'applicazione del metodo della Fortezza ideale di Calvino ci consegnai un messaggio più isttenologico più generale, è giocando con le fortezze ideali, con i modelli, che si fanno scoperte scientifiche fondamentali, ma nessuno però sa ancora perché.
Un libro che si colloca nel solco dell'evoluzionismo. Un evoluzionismo spiccato, privo di una linearità. Aperto a una molteplicita' di possibilità. Pievani quindi prende le mosse da Darwin, accetta il razionalismo di Dennet ma va oltre e segnala delle mutazioni che non vanno solo gradualmente come credeva Darwin, ma avvengono anche per salti, per emersioni (scoperte) improvvise, come per serendipity,
3 sono gli autori che guidano la riflessione. Si apre con la straordinaria visione di Borges e la sua biblioteca infinita. Le biblioteche di cui sono fatti le singole parti del puzzle del mondo. L'altro è Donoghue, con il morfospazio. Il terzo è Calvino e la capacità di immaginare del castello di If.
Ogni componente della natura ha molteplici possibilità di espressione. Così i geni, così gli enzimi e così le proteine che possono dare vita (applicare) a modelli differenti e tra loro anche incompatibili o comunque più imprevedibili.
La biblioteca del repertori del possibile comprende anche tutti gli animali estinti, che sono il 99% degli animali conosciuti. Poi anche di quelli potenziali. Che la natura potrebbe sviluppare in futuro o di altri di cui non possiamo avere idea.
Borges immagina la biblioteca di Babele composta da ogni libro possibile. Dove ogni libro è un miriglia di versioni.
Il Moby Dick di Melville ne ha più di un milione trecentomila, quante sono le lettere che lo compongono perché ogni numero (volume) ha un refuso, un unico errore tipografico perché contiene una unica mutazione dall'originale. Che è quanto può accadere in natura con le mutazioni che avvengono nelle trasmissione del patrimonio genetico.
Ogni mutazione dà vita a una replica imperfetta.
Esistono potenzialmente smisurate libri di ogni componente della natura. Librerie di virus, di anticorpi, di genomi di enzimi, di proteine. Con l'esplosione compilatoria delle possibilità di sequenze che deriva dall'elencare e focalizzare siti multipli per le mutazioni.
La bassa frequenza di mutazioni vantaggiose che ci si può attendere diversamente da come un'idea lineare della evoluzione vorrebbe far credere.
Dove larga parte delle sequenze di mutazioni sul caos non fanno nulla. Raramente se ne trova una che abbia un senso, in quel che scaffale di non raggiungere remota, le sue che l'evoluzione selezionato in quanto svolge la funzione utile. Per una delle specie di esseri viventi
Perché in sintesi, l'evoluzione è un processo cumulativo di adattamento a circostanze mutevoli.
Tra un numero infinito di possibilità l'evoluzione si realizza seguendo il caso. Non c'è quindi un filo razionale che possa stabilire un processo di evoluzione. Chi determina il successo di chi si adatta meglio. Ma sono le circostanze, la casualità, a stabilire chi si presenta (afferma): è così, ma avrebbe potuto essere ben altra cosa, e tante altre cose. L’evoluzione si dipana immersa quindi nella incertezza della imprevedibilità del futuro. Il sostegno alla biodiversità è favorire la possibilità di esprimersi, favorire i processi evolutivi lasciando ad essi, nella loro casualità, il mettere in luce cosa si realizzerà.
È un libro che sottolinea l'evoluzione di cui non esiste nessun disegno. Ma chi va lasciata libera di esprimersi e che può essere solo manomessa temporaneamente. Ma che si determina secondo delle logiche imprevedibili. L'incertezza regna sovrana. Non c’è nessun “disegno”; c’è solo, si fa per dire, una forza vitale che produce biodiversità.
(citazione www.umbertonizzoli.it)