21 giugno

21 giugno, un giorno come altri, solo l'inizio dell'estate. L'avvicinarsi della data del Sole che muore, la festa di San Giovanni (il Battista che ebbe tagliata la testa a Macheronte) che in italia è popolarmente molto diffusa; ma non ci sono ragioni particolari per cui possa essere successo qualcosa di speciale: è semplicemente un giorno come un altro in cui però sono accaduti ben 4 congressi nazionali sui disturbi alimentari.

Tutti e 4 con un parterre significativo, con relazioni di alto profilo e grosse organizzazioni scientifiche alle spalle e università.

Tutti e 4 in straordinarie location con una grande adesione di pubblico: a Bologna a Napoli a Cagliari a Lecce.

Ognuno dei congressi è stato seguito con soddisfazione da centinaia di operatori.

Ognuno di essi era centrato in particolare su un tema, la bulimia, i disturbi del neuro-sviluppo, la rete coi familiari.

L'Italia inondata di attenzione e di mobilitazione sui disturbi della alimentazione.

Questa è una lettura positiva; se ne potrebbe fare un'altra: l'Italia divisa, frantumata, in una serie di teatri.

Infatti fra una congresso e l'altro non vi è stata nessuna relazione.

Ognuna delle associazioni dei promotori ha portato avanti la propria politica sanitaria e la propria visione.

Tutte assieme condividono l'esigenza di mettere i disturbi dell'alimentazione al centro del dibattito e dell'approfondimento scientifico e sociale ma ognuno con la propria logica, col proprio terreno di simpatizzanti e di adepti e indipendente dagli altri.

Si può trarre una lezione?

rispetto alla partecipazione e alla mobilitazione la volontà è fortissima, ma c’è una lettura più deprimente legata alla dispersione di energie, alla frantumazione e quindi alla riduzione della forza di impatto e alla perdita di coesione.

Si potrebbe dire che il corpo sociale e professionale è molto attivo ma manca la leadership.

Forse questa raffigurazione non è specifica per l'Italia; ma in tutti i casi rappresenta a meraviglia l'Italia.