Il buon senso comune e la scienza confermano che le temperature stanno aumentando a livello globale. Le ondate di calore si verificano
con maggiore frequenza e durano più a lungo che mai. Secondo la World Meteorological Organizzation*[1], si ritiene che il 2023 sia stato l’anno più caldo mai registrato; ovviamente da quando si dispone di dati sul clima, cioè da un po’ di decenni.
Ognuno con la sua esperienza personale può confermare di avere vissuto negli ultimi tempi delle ondate di calore inusuali.
Per i dubbiosi , quelli che non credono ai dati, o meglio quelli che credono ad altri “dati”, o quelli che sottolineano che la Terra ha una sua storia e un suo clima che è oscillato nel corso dei millenni di molti gradi, insomma a tutti quelli che cercano motivi per non prendere coscienza della realtà vale la pena di ricordare che si sta inanellando una serie di annate più calde della precedente e ciò si riverbera nel clima articolato mese per mese, gennaio è più caldo del gennaio dell’anno prima che era più caldo del precedente. Gli ultimi nove anni sono stati i più caldi mai registrati. L’escalation non è lineare nel senso che i dieci anni più caldi di sempre sono accaduti negli ultimi dodici anni. Negli ultimi 50 anni ogni decennio è stato più caldo del precedente.
Non sarà solo per quello, ma prima dell’era industriale, circa 150 anni fa, le temperature erano più basse di un grado e rotti (1,2-1,3°). La parte consistente del riscaldamento globale deriva dalle attività degli esseri umani.
Noi Homo Sapiens siamo in giro da più di centomila anni e i Neanderthal e altre razze Homo da ancor prima. Ci sono stati lunghi periodi di glaciazione seguiti da altri di calore e siamo qui a dimostrare che si può sopravvivere. Ma a che costo?
Gli esseri umani si sono adattati con successo a un’ampia varietà di climi, ma ci sono limiti alla nostra tolleranza e condizioni climatiche oltre le quali i nostri corpi non possono raffreddarsi sufficientemente. Anche se i pericoli del caldo eccessivo per alcune popolazioni, come gli anziani, sono ben noti, quante volte le televisioni raccomandano in particolare a loro di bere? Fino alla nausea, ma bere e rinfrescarsi serve, eccome.
Per altri gruppi di popolazione si sente meno parlare eppure per le gravide può essere un problema serio.
E per i bimbi?
Il caldo estremo colpisce i neonati e i bambini più della maggior parte degli adulti e i potenziali impatti possono essere enormi e propagarsi su tutto il resto della vita.
Perché il caldo torrido può danneggiare neonati e bambini?
Ho partecipato volentieri al webinar promosso dalla Harvard University il 25 aprile di questo anno perché lo hanno spiegato bene.
Il caldo estremo può influenzare i sistemi biologici dei piccoli e addirittura arrivare a interromperne lo sviluppo!
Il corpo umano risponde al calore eccessivo principalmente ridistribuendo il flusso sanguigno verso la pelle in modo che il calore possa trasferirsi fuori dal corpo e sudando. Il raffreddamento tramite il flusso sanguigno è particolarmente importante nei bambini piccoli. Quando la temperatura aumenta, il cervello regola le risposte fisiologiche, con input aggiuntivi da parte delle cellule nervose sensibili alla temperatura nella pelle e in tutto il corpo. Le cellule producono anche delle proteine da shock termico, che agiscono come pivot che stabilizzano la struttura di altre proteine che potrebbero essere danneggiare dalle alte temperature. Ogni cellula del nostro corpo contiene proteine da shock termico. Proteggono una varietà di altre proteine fondamentali per la vita, inclusa l’emoglobina, vitale per le altre cellule e i nostri organi.
In periodi di caldo estremo, i normali cambiamenti fisiologici che si verificano durante la gravidanza possono creare ulteriori rischi. Il corpo produce già più calore durante la gravidanza a causa dell’aumento del metabolismo necessario per sostenere lo sviluppo fetale e dello sforzo derivante dall’aumento della massa corporea.
Durante la gravidanza vengono attuati adattamenti protettivi per compensare questi cambiamenti, come una soglia più bassa per la sudorazione e un aumento della flusso sanguigno alla pelle. Ma il caldo estremo può sopraffare questi adattamenti.
Ma il caldo estremo può provocare una riduzione del flusso sanguigno nella placenta, disidratazione e infiammazione, il che può dar vita a nascite premature o fortemente sottopeso, fattori collegati a un maggior rischio di una serie di esiti sfavorevoli più avanti nella vita, tra cui disturbi cognitivi e problemi di salute cronici come malattie cardiovascolari e diabete in età adulta.
È poi ormai dimostrato che durante i periodi di alte temperature, si registra un aumento dei tassi di mortalità neonatale.
Lo stress da calore può colpire anche i bambini piccoli perché ad esempio, i bambini non sudano tanto quanto gli adulti, soprattutto in condizioni di caldo estremo, il che limita un metodo fondamentale utilizzato dal corpo per rinfrescarsi. Se il corpo non è in grado di raffreddarsi adeguatamente, il calore in eccesso può portare a disfunzione muscolare, insufficienza renale, convulsioni, coma o peggio.
Non tutte le popolazioni subiscono il riscaldamento globale alla stessa maniera. Ebbene in un mondo già frazionato in gruppi e sottogruppi nazionalistici o no e comunque estremamente polarizzato, il riscaldamento globale potrebbe aumentare le disuguaglianze sistemiche.
Ovvio allora che bisognerebbe chiedersi cosa fare per mitigare l’impatto delle temperature estreme. Mitigare, perché impedire sembra ormai fuori dalle nostre possibilità.
Bisognerà sviluppare nuovi modi per rinfrescare le comunità in cui i bambini vivono, crescono, imparano e giocano. Al proposito viene fornita una Guida d'azione, casomai ne riferisco in un altro articolo.
[1] Extreme Heat Affects Early Childhood Development and Health: Working Paper No. 1